venerdì 6 gennaio 2012

il fascino del presepe

Quest'anno non avevo proprio "voglia" di Natale. Al di là di quello che è il significato religioso e spirituale di questa festa, per quanto riguarda il resto ci vuole il giusto spirito. E io non ce l'avevo. Pazienza! E così mi sono concentrata sull'allestimento di una piccola mostra di presepi. Amo molto il presepe, amo il paese in cui vivo, Agliè, un piccolo borgo del Canavese, e allora non c'era nulla di meglio che unire questi due "amori".
Sede della mostra è stata la Chiesa di Santa Marta, piccolo elegante gioiello del Barocco piemontese,


che dall'8  al 23 dicembre ha ospitato una trentina di presepi provenienti da varie parti del mondo, realizzati con i più svariati materiali, espressione originalissima del paese e della cultura di provenienza.

Ed ecco i presepi in scurissimo legno di ebano della Tanzania, del Madagascar e del Kenia,


in cera, di Salisburgo, di Israele e del Trentino



in terracotta dipinta, materiale usatissimo, infatti lo troviamo nellle coloratissime statuine del presepe di Santo Domingo

del Portogallo


della Sicilia, le cui statuine sono dei fischietti, opera di un artigiano di Noto


dei Santons di Provenza, ambientato nella tradizionale case dei guardiani di mandrie di tori della Camargue.



Altro materiale molto usato è la porcellana, sia bianca che colorata.

Svezia



Il presepe che vedete qui sopra è uno dei miei preferiti (ahimé, non mi appartiene, ma mi è stato prestato per l'occasione) ed è opera del ceramista veneto Giovanni Ronzan che, per quasi vent'anni ha lavorato per la celebre ditta torinese Lenci.

Il presepe si presta ad essere realizzato con materiali insoliti, come le foglie di mais, i semi e i frutti secchi, il sughero, il vetro soffiato, le conchiglie, il piombo, la carta stagnola, come i coloratissimi presepi di Cracovia


Ma la parte del mondo che credo sia la più fantasiosa è il grande insieme dei paesi del Sudamerica che sfoggia una quantità di realizzazioni anche molto diverse tra di loro, prova del fatto che ogni popolo fa enrare nel presepe la propria cultura: i materiali, i tratti somatici, i doni offerti a Gesù Bambino, alcune figure caratteristiche identificano con precisione un'area geografica e sono espressione dell'identità delle singole popolazioni.



Quello sopra è un presepe del Cile, colori delicatissimi, una Madonna dall'epressione dolcissima e quasi infantili, foggia degli abiti tipica delle popolazioni dei nativi.

Nello stesso periodo una ventina di presepi sono stati esposti nelle vetrine dei negozi del centro di Agliè. Quello che io prediligo di questo gruppo è il presepe di Santons provenzali con statuine in terracotta alte 30 centimetri, vestite con abiti di stoffa. Ma ve ne parlerò in un altro post, perchè questo presepe ha richiesto un lavoro tutto particolare.

A presto. Buon anno e buoni lavori creativi  a tutte!


Nessun commento:

Posta un commento